La tragica scomparsa del pugile #alessiozangrilli non può esimermi da alcune considerazioni ed anche polemiche.
Intanto la solitudine che lo accompagnava, nonostante l'ambiente sportivo ed uno stretto contatto con compagni e comunità (poco attenta evidentemente e specchio di questa società) ovviamente se consideriamo il pugilato sport nobile con funzioni anche di recupero e molto altro ancora.
Poi un ministero dello sport #vezzali #coni #Malagò inesistente e poco attento perché non esistono solo i "laureati in scienze motorie", che andranno ad operare nelle scuole con un progetto di basso livello e visione inesistente.
Noi professionisti sportivi in varie discipline siamo da sempre in prima linea ed abbiamo sperimentato, abbiamo messo faccia e passione con risultati incredibili nelle scuole con modelli già scritti e vincenti! Il più delle volte non pagati!
Un pugile come Alessio avrebbe fatto la differenza, ma questa opportunità a gente come noi è preclusa perché come al solito in Italia hanno più peso a parole vuote, termini improponibili ed ad un bel pezzo di carta, troppo spesso senza sostanza.
Ovunque tu sia salutami Fabrizio, il Nonno ed Orsatti tutti grandi di un pugilato che non tornerà più.
GM Narciso Bramini
Il mio "lavoro" la mia mission è insegnare, informare, fare soprattutto chiarezza e quindi portare tutti ad un ragionamento comune ed una maggiore consapevolezza su quello che siamo ma soprattutto sulle nostre azioni che portano sempre a conseguenze. Quello che scrivo non è per i "capetti" delle varie organizzazioni, pseudo-federazioni, asdfed ed enti di promozione che mercificano diplomi, per il semplice fatto che siete consapevoli di quello che fate e non per nobili motivi! Molti accettano questo sistema parallelo per convenienza, la chiamano "opportunità" magari mascherata da una cintura di cartone, una selezione infinita per combattere chissà dove e chissà per chi oppure per cosa, anche se alla fine chi ci guadagna è sempre e solo una persona che magari ha il mio stesso grado ma insegna K1/kick. Tempo fa scrissi un bel post sull'etica dei Thai Boxers, sulle sue regole che nessuno conosce (che poi tutte le Arti Marziali hanno), regole che tutta la società civile e democratica ha, ma ora voglio andare oltre perchè credo sia una questione di coscienza personale di visione, di cultura, perchè se ognuno di noi si comportasse correttamente ed onestamente, dando anche il minimo per la collettività, non ci sarebbe bisogno di regole. Personalmente mi piace rileggerle spesso queste regole, perchè mi ricordano quello che stiamo facendo e soprattutto chi siamo....
1- Rendersi di pubblica utilità.
Ho molte qualifiche fra le quali gestioni delle emergenze e nello specifico ricerche ad alto rischio e recupero nei vari ambienti, io ed il mio staff lavoriamo da decenni nella Difesa Donna e Bullismo oltre che nella formazione di professionisti in campo militare/ forze dell'ordine
2 - Essere gentili con tutti. ovunque possibile
Da sempre e questo paga! Purtroppo non nel nostro ambiente dove le leadership ne fanno un feudo personale con conseguenze negative al movimento di cui poco alla volta scrivo.
3 - Non essere violenti nei pensieri , nelle parole nelle azioni.
"No power" cit
Il tatami, il ring, la gabbia, sono luoghi di allenamento controllato per una crescita fisica, intellettuale, di preparazione lenta e progressiva nel tempo condividendo e rispettando tutti.
4 - Essere fedeli a se stessi e agli altri.
Lo dico da sempre "avere rispetto per se stessi", partiamo da qua! Ho sempre mantenuto la parola data con tutti purtroppo molti non fanno lo stesso e basta vedere i fatti per rendersene conto. Noi abbiamo sempre dato piena disponibilità ma l'esperienza ci insegna che a parole sono tutti bravi, con addirittura il presidente di una delle più grande organizzazioni che di fronte a mia figlia mi prometteva di tutto mentendo....uno dei tanti, in Lombardia ne abbiamo molti ma anche in tutt'Italia ma poi la federazione ufficiale/#coni #Malagò insegnano.
5 - Essere perseveranti.
Dal 1986 porto avanti il progetto Muay Thai fra mille difficoltà e senza il famoso "gioco del trenino" che lascio agli altri! il mio obiettivo è sempre lo stesso.
6 - Essere disposti a sacrificarsi per il bene del proprio paese, se necessario.
Molti confondono questo passaggio con una lotta sfrenata politica, magari di estrema destra!
La Muay non deve essere identificata con NESSUNA fazione politica, tutto lo sport aggiungo perchè lo sport è sport.
Scrivo da grado più alto e come rappresentante ufficiale dell'Università che è autorità nazionale in Tailandia e nel mondo: non è la nostra mission fare proselitismi e indottrinare soprattutto all'odio, rischierei il grado andando verso questa "via" sbagliata, in Tailandia è l'esatto opposto che porta verso l'amore per la patria in modo disinteressato e comunitario per il bene di tutti, aiutando la collettività ed esaltando il concetto di "sacrificio" che non è immolazione!
7 - Avere una forte volontà ed essere risoluto.
Il mio CV parla, tutti gli altri coltivano il proprio orticello ma va bene così perchè alla fine io sono in grado di fare anche il "lavoro sporco, e bene, gli altri si affidano a youtube, l'improvvisazione, coach importati e staff affollati per formare atleti di classe N...senza nulla togliere all'atleta
8 - Mantenere un'elevata morale
Spettacolo, questo mi piace perchè non è altro che il famoso "essere ricattabile" che cito ogni volta perchè tutti avete scheletri nell'armadio sia a livello politico, sportivo, personale.
9 - Prendersi cura del nome della propria scuola.
FIMT (Federazione Italiana Muay Thai fondata dal sottoscritto nel 1991 non da #carlot) è organo istituzionale di formazione dal 1986, da non confondere con chi usa il logo illegalmente, Tiger Boxing Camp nata nel 1983 (la prima ad utilizzare il simbolo della della Tigre) primo team di Muay Thai in occidente ad ora ancora il più titolato, MTSCE l'elitè dell'elitè ed autorità in Thailandia, veri professionisti di settore.
10 - Allenarsi regolarmente.
Aggiungo sempre, con onestà e senza chimica!
11 - Non approfittare dei propri avversari violando le norme
Se fate un'analisi etica delle regole applicate al "sistema italiano" di cui parlo sempre, capirete che non è inteso solo come combattimento, perchè alla fine sono tutti uguali e per dare conferma a ciò fate caso, i capetti delle varie organizzazioni sono sempre gli stessi come le personalizzazioni del regolamento Muay.
12 - Mostrare rispetto per le regole.
Signori per 20 euro di ricevuta, non mi macchio una carriera unica e con questo dico tutto. Qua parlo per me e indirettamente con chi ho avuto modo di conoscere lavorandoci, "sistemi malati" ed incancreniti dal solito "vizio italiano" che non ci appartiene, noi siamo così.
Training in Thailandia! Chi viene con noi? Perchè non solo condividiamo, ma è un mettersi in gioco e confrontarsi con i miei colleghi (Gotha della Muay Thai in Thailandia...) ed il mio team di campioni thailandesi, per poter finalmente dire..."sono un Thai Boxer"...
Assistiamo in questi giorni ad una euforia effimera sul piccolo passo del K1 olimpico verso le olimpiadi.
Si non ho sbagliato a scrivere...perchè chiamare Muay Thai ciò che è stata considerata disciplina olimpica è un insulto verso chi questa Arte Marziale l'ha studiata, pratica e soprattutto verso la Thailandia, perchè di Thai ciò che viene "venduto" non ha niente.
Ne sono comunque felicissimo perché questo passaggio determina in modo definitivo lo spartiacque tra i veri amanti e cultori di questa antichissima arte marziale siamese e tutto il resto.
Un resto che purtroppo è composto da chi vorrebbe, ma per limiti personali non può, da chi rincorre nuovi titoli fake, da chi si sente " figo" a definirsi Thai Boxers per poi praticare del K1, da chi indossa la divisa da thai boxer, in alcuni casi persino da muay boran, per atteggiarsi a guerriero per poi giocare a "ce l'hai"....
Insomma neanche le ricerche più banali nel web aiutano questa categoria di personaggi che consapevolmente oppure no, scelgono la via più facile.
Certo è che se già a partire dal tronco abbiamo una pianta malata non si può pretendere che i rami siano sani.
Di tutta questa euforia, per una "promozione" che con tutta probabilità si tradurrà nel non vedere questa disciplina olimpica nè nel 2024 a Parigi e tantomeno nel 2028, forse quando i Giochi si terranno in Thailandia....per poi ritornare nell'oblio, la cosa che lascia sconcertati è non valutare come questa "promozione" è avvenuta, ovvero in modo totalmente antisportivo e contrario ad ogni principio etico ed "olimpico".
Condotta da un "presidente" che non conosce la storia della Muay Thai, che ha utilizzato in modo illegale un marchio ed uno storico non suo (il nostro per intenderci), che si è presentato al mondo come federazione ufficiale di Muay Thai senza esserlo con la compiacenza di un Coni solo a parole organo di tutela sportiva.
Non ci stancheremo mai di rimarcare e ricordare queste cose.
Da un lato abbiamo la forma dall'altra la sostanza.
E basta poco per essere come noi, noi che considero un'élite: seguire il regolamento Thai, seguire le sue regole scritte, prendere come esempio il ministero dello sport Thai oppure l'università che noi rappresentiamo, e molto altro che, come sempre, saremo lieti di spiegare a chiunque voglia confrontarsi...
Un consiglio però ci sentiamo di darlo, informatevi sempre.
Noi come movimento andiamo spediti con ottimismo perché noi abbiamo la Muay nel cuore dal 1986.
In questi momenti è sempre meglio la preghiera ed il ricordo ma quando ho visto uno dei miei vecchi e migliori studenti omaggiare Christian contro il quale ha combattuto, cosa rara da parte loro, ho voluto riportarlo qua nel mio spazio.
Io peso le persone per ciò che fanno e lui , "testa di stinco" , ha combattuto contro uno dei più forti!
Questo è il miglior ricordo, un grande atleta ed uomo che ha sempre messo davanti a tutto la sua passione dì fighter e lo ha dimostrato fino alla fine.
R.I.P. Christian Daghio
Onore
?
GM° Narciso Bramini
La storia insegna, ma l’uomo non impara.
Ci sono dei momenti in cui mi fermo e penso a quello che avrei potuto essere ora se tante circostanze non fossero intervenute nel passato; circostanze anche spiacevoli ma che hanno contribuito alla mia storia personale e che senza di esse sarei uno dei "tanti", con un lavoro forse mediocre, forse una famiglia mediocre, poche soddisfazioni personali, niente da raccontare...insomma una vita piatta che, vista dalla mia prospettiva sembra impensabile ma rispettabilissima, vista da quella di molti altri normale e soddisfacente.
Si potrebbero aprire mille parentesi su quello che si poteva fare e non fare, dire oppure stare zitti una cosa è certa, noi siamo artefici del nostro destino, noi decidiamo.....se vogliamo e ne siamo coscienti, e quindi padroni della nostra vita possiamo essere ciò che vogliamo.
Ovvio è una congiunzione di casualità, educazione, formazione, sani stimoli famigliari, l'aspetto socioculturale, tante cose che determinano ed indicano "via" ed aiutano a crescere.....e poi l'obiettivo che stimola ed è il sale di tutto quello che verrà!
Essere protagonisti della propria vita credo sia un dono che inconsciamente ci viene dato e sta solo a noi riconoscere e sviluppare, portando a termine questa missione che poi è la vita stessa.
Partendo da ciò ad una persona poi può essere attribuito il ruolo ulteriore di Leader, Boss, Presidente, Guida, Maestro....la chiave di volta è tutta qui: tra chi è solo il “Titolo” ed in cui il Titolo viene prima della Persona, e chi invece ha qualità morali per cui quel Titolo è una dote, in cui la Persona rispecchia i tanti valori coltivati negli anni e, forgiata dalle innumerevoli prove a cui siamo sottoposti, ha in sé il Titolo.
La storia, non solo la mia personale, mi è sempre piaciuta anche sotto questo punto di vista, dove abbiamo dei grandi e nobili esempi di persone che hanno segnato il passato, quello vero, dell'umanità. Quello che prendo di buono sono le loro gesta, magari anche crudeli, ma che rivisitate alla luce dei nostri giorni ti fanno capire se il tuo comportamento, quello che fai, il tuo credo va nella giusta direzione.
Ma soprattutto ti fa capire che ora, sono veramente poche le persone che hanno doti e qualità tali da rispecchiare la figura di una guida, di un leader.
Alessandro Magno, Scipione, Giulio Cesare, Napoleone e più recentemente l’ammiraglio Nelson, Rommel, fino ad arrivare a Luigi Durand de la Penne e con lui il suo fantastico team.
Si parte da lontano, e vorrei fare notare che dopo la seconda guerra mondiale quasi nessuno ha potuto vantare certe doti…certo, magari si autocelebrano definendosi "capi", magari eletti "presidenti", oppure dandosi gradi ed atteggiandosi da esperti e grandi maestri ma avevano bene in mente le caratteristiche che doveva, deve, avere un leader. Ora le odierne “figure” possono dire lo stesso?
Guardando alla storia e confrontandola con la loro persona e la loro vita riescono con onestà a vivere questa responsabilità che li vede non solo dare direttive, ma li dovrebbe vedere dare l'esempio anche sacrificandosi....?
La storia recente nel mondo delle ARTI MARZIALI e sport da ring li smentisce e mi spiace perché se veramente avessero una piccola parte di questo storico, di questa vita, di questo DNA... se veramente fossero...ad esempio...saliti sul ring onestamente, avrebbe fatto la differenza, come avrebbe fatto la differenza semplicemente l'onestà di riconoscere che sono le persone sbagliate magari al posto giusto.
La storia recente è, ahimè, fatta anche da chi comunque li segue credendo in loro, nel bene e nel male.....Ecco il vero dramma, questo!
Chi se ne importa, ad un certo punto, se uno vuole essere il capo di tutto oppure essere il più certificato se poi quello che possiede di materiale non corrisponde alla più banale, ma veritiera, delle regole di vita.....essere se stessi!
Quando noi ci promuoviamo come professionisti del settore cerchiamo sempre di confrontarci perché proprio li si vede la differenza; questo dovrebbe essere di esempio per tutti quelli che inseguono un sogno, l'obiettivo, una via e spesso purtroppo incappano in questi piccoli uomini che mentendo, danno un esempio sbagliato che ha importanti ricadute su tutti quelli che credono in loro.
Noi non abbiamo l'arroganza di dire che siamo i migliori, ci mancherebbe, però è arrivato il momento che voi tutti apriate gli occhi e che nel vostro piccolo iniziate a prendere coscienza del fatto che magari qualcuno vi sta usando per i suoi interessi, i suoi scopi e i suoi poco nobili obiettivi.
Qualcuno potrebbe confondere certi atteggiamenti e segnali per veridicità oppure buone azioni, ed allora che fare? Informatevi!
Provate e riprovate perché va bene l'entusiasmo ma, se devo stare bene questo benessere deve corrispondere al 100% e devo avere delle risposte.
Ad esempio, se la mia “via” è quella di diventare istruttore di K1, sicuramente mi affiderò a quel Maestro e quell'organizzazione che rispecchia veramente i valori del K1 (che io andrò a cercare informandomi a monte) e non accontentandomi solo di un pezzo di carta che certifica e giustifica la mia "nomina" a capo, istruttore , maestro magari.....
Se il mio obiettivo sono le competizioni ed arrivare ad essere un atleta Pro, ancora più facile perché sono pochi quelli che possono vantare un passato anche sportivo ed allora mi domanderò....quanti anni mi serviranno e quanti match per passare da dilettante a Pro? Cosa si studia? Che sacrifici dovrò affrontare? Chi mi accompagnerà durante tutto il percorso?
Ovvio direte voi....peccato che nell'anomala Italia ci troviamo con degli atleti Pro che hanno alle spalle 15 match e neanche due anni di anzianità e magari hanno già vinto uno dei tanti mondialini con il risultato che quando iniziano a misurarsi seriamente con altre realtà scoprono che è veramente dura ma, visto che sono stati forgiati e guidati da altri “guerrieri” come loro l’epilogo classico sarà sempre “è vero, hanno perso MA il loro avversario è andato via zoppicando....hanno perso PER colpa del regolamento….hanno perso MA loro hanno vinto moralmente.”
Avete perso e basta, punto!
Quando un mio atleta perde è un momento molto delicato, di silenzio prima, di analisi motivazionale poi.....qua in Italia invece ormai chi perde è come se avesse vinto, sempre!
Esempi sbagliati, filosofia sbagliata, gente sbagliata ma noi ci crediamo, ci crediamo veramente e allora per persone come il sottoscritto salito per primo su un ring in Thailandia, che primo faceva il punto e poi saltava da 4.000 metri oppure apriva la pista nei freeride sulle montagne di mezzo mondo piuttosto che chiedere ai propri uomini di seguirlo in "cose" più da guerrieri, è la normalità andare avanti dando esempio anche a costo di costante sacrificio....
Quindi chiedetevi, anzi chiedete ai vostri Maestri, Capi, Boss, Presidenti.....”cos'hai fatto nella tua vita per poter giustificare il tuo titolo?”.
La “Via” può sembrare una maledizione, una strada sempre in salita e molto faticosa, piena di pericoli ed interessi trasversali che per ogni centimetro guadagnato te ne fanno perdere dieci....anni ed anni dedicati ad un sogno, un progetto, allo studio, con una vita personale solitaria perchè alla fine ti ritrovi solo con te stesso ed allora ecco che parte delle persone ti tacciano di egocentrismo, esaltazione senza sapere o capire la fatica ed i sacrifici che ti hanno portato fino a quel punto della tua Via....
Persone cieche che vedono solo ciò che vogliono, ed allora arrivi ad un punto della tua vita dove devi fare scelte!
La Storia (quella con la S maiuscola, quella delle svolte e degli avvenimenti che hanno gettato basi) è da sempre scritta da grandi Uomini che ne hanno fatto parte e allora la scelta è semplice, per ragioni quasi imbarazzanti quanto ovvie, ma impegnativa perchè già cosciente che quella categoria di uomini ciechi sarà esclusa da tutto.
In poche righe ho sintetizzato una vita e quello che sarà il futuro, un futuro dettato e scritto da persone che hanno un passato di cui essere orgogliosi e fieri!
Noi, io, non abbiamo niente da nascondere (o di nascosto), tutto è scritto ed il tempo parla per tutto quello che abbiamo fatto e dato in ambiente marziale....visto da fuori può sembrare una sorta di martirio, di cilicio ma del resto se una persona ha un sano progetto, una giusta Via, è onesto con se stesso ed ha messo davanti a tutti regole e valori imprescindibili tutto è chiaro, anche per chi si comporta come lui e non siamo in pochi....ora!
Dite la verità, quante ne avete viste ma soprattutto sentite negli anni?
Non devo convincere nessuno su cosa è meglio per ognuno nella propria vita ed interessi ma una cosa è certa, io so cosa voglio.
E questa ferma volontà mi porta costantemente a pormi delle domande, domande che interrogativamente oggi condivido.
Vi sembra possibile che una persona con sani principi possa collaborare con un’altra che per anni ha utilizzato il suo marchio (FIMT....) illegalmente?
Voi vi fidereste di chi, oltre a far valere un principio di disonestà, non rispetta un accordo pretendendo per i tanti malcapitati una doppia affiliazione (uno dei tanti palesi modi di legare a sé atleti in nome del business) e voltandoti le spalle per opportunismo? Ovviamente no, direte….già ma alloro chi, fino ad oggi gli ha permesso questo? Io no!
Voi vi fidereste di persone che comprano i gradi e ben sapendo di perpetuare nell'inganno si fanno passare per “guru”? Oppure pagano per vincere match? E di chi non essendo mai salito su un ring si inventa un cv sportivo da fighter ben sapendo che noi vecchi sappiamo tutto di tutti, o sottovalutando la nostra memoria?
Voi vi fidereste di persone che parlano dei morti a proprio vantaggio?
Solo chi ha vissuto la Doria sa che il Grande Ottavio Tazzi aveva passione ed anche tempo per pochi eppure esiste questa categoria di persone che lo fa passare come il proprio mentore per farsi un po’ di pubblicità e guadagnarsi qualche like in più sui social....(come se la personale credibilità e valore sia misurata in “pollici”).
Voi vi fidereste di persone che vogliono tutto, potere, immagine, guadagni fatti su noi che veramente abbiamo vissuto una vita dura di privazioni, sacrifici, botte ed altro?
Prendereste come esempi di vita persone che si definiscono leggende….miti? Ma voi sapete chi può definirsi una leggenda, un mito?
Portereste rispetto per una persona che insulta una cintura superiore oppure un vero Grand Master....magari Thailandese?
Capite che la scelta anche se avete un colore politico o ideali sociali diversi, appare semplice?...è lì, dipende da cosa volete nel presente ma soprattutto nel futuro!
Questo è Karma, un cattivo Karma....
Badate bene quando si parla di Karma si pensa sempre alle azioni negative/positive che hanno portato l'essere in una condizione che magari per lui è la normalità, parte della sua vita, senza però comprendere che la condizione di essere che non ha la giusta spiritualità per decidere di cambiare il proprio corso della vita, è essa stessa Karma anzi è lo stato puro del Karma, il Karma del non ritorno!
Si perchè se non si ha coscienza che il proprio comportamento negativo danneggia altri allora nessuno può fare più niente per lui…la cosa peggiore? il cieco seguito che hanno!
Quindi che fare? Come comportarsi?
Il nostro essere al di sopra di tutto non potrebbe essere inteso come l'alter ego dei nostri antagonisti?
Personalmente non ho mai sottratto atleti ad altri, ho sempre rispettato chi meritava rispetto, sono da sempre in prima linea, non ho mai detto ai miei atleti di non andarsene, anzi: “provate e poi ditemi le differenze”, mi piace il confronto, non ho mai abbassato la testa e non sono mai scappato, ho sempre rispettato e fatto rispettare le regole perchè deve essere così e per questo ho sempre pagato…pagato anche recentemente e paradossalmente all’interno di un Ente di promozione sportiva perdendo tutto il lavoro di quattro anni, ma io sono qua a raccontarlo con la tranquillità di chi sa di aver agito onestamente e loro continuano la mercificazione di diplomi equiparando carta straccia.
Certo è dura perchè l'interesse prevale, perchè in Italia è più facile apparire e mentire ma fidatevi, per chi veramente è abituato a lottare e far valere un principio, un sogno, la verità, tutto appare meno faticoso ed a tutti questi signori posso solo dire una cosa, continuate così, ci state facendo solo un favore!
Noi dal canto nostro, dopo un inizio dell’anno costellato di iniziative tra manifestazioni, master class, corsi di formazione e viaggi internazionali, siamo al lavoro per ulteriori importanti appuntamenti quali:
9 maggio – tappa a Bologna del Torneo Nord WTKA, che culminerà i primi di giugno all’interno del Rimini Welness
19 giugno – Summer Fight Championship organizzato dalla nostra family Born to Fight/WTKA, con 6 cinture nelle discipline Grappling, MMA, K1 e Muay Thai Extreme (a breve tutti i dettagli)
Esami di passaggio di grado nelle diverse discipline con anche una sessione di esame all’interno della manifestazione del 19 giugno.
Ultimo appuntamento, non in ordine di importanza, il viaggio training in Thailandia (sessione estiva) che ci vedrà impegnati nei mesi di luglio ed agosto e che, per chiunque fosse interessato, può rivelarsi una piacevole scoperta e un testare con mano quanto frequentemente diciamo….ovvero che la Muay Thai è un mondo ed Arte molto ma molto di più complessa e profonda di come spesso viene “venduta”.
Questo non deve spaventare anzi, al contrario, fateci tutte le domande del caso, contattateci e partite con noi!
Negli anni molti luoghi comuni hanno portato ad una distorsione di quello che è realmente la Muay Thai - Muay Boran; disinformazione, falsa informazione, regolamenti introdotti di recente, le miriadi di associazioni thailandesi che fanno i propri interessi commerciali sullo straniero (partner molto spesso consenziente e consapevole di questo business)...tu vuoi, pagando, io ti do!
Dopo 31 anni di Muay Thai mi accorgo che non basta la serietà oppure il buon lavoro, bisognerebbe essere come molti e vendere quello che il "guerriero" del XXI secolo vuole...il Big match già scritto e vinto a prescindere, il Vero maestro che insegna le “tecniche segrete”, la Vera ed Unica organizzazione che ha autorità!
Ma non basta neanche Internet attraverso cui una persona con un minimo di curiosità e senso critico può tranquillamente vedere come è veramente regolamentata la Muay Thai in Thailand e nel mondo...Cecità? Ottusità? Semplice opportunismo?
E’ vero, mi faccio un sacco di risate quando leggo degli incredibili trascorsi di molti nei camp in Thailandia come dei "test" che fate per i gradi...certo che manco di rispetto e come potrei far finta di niente quando sembrate schegge impazzite volte solo ad emergere?
Quando ho fondato la FIMT, quella ORIGINALE, prima organizzazione a livello mondiale nella formazione...1991 (lo Statuto parla da solo).....mi sono speso per informare e formare ma la generale arroganza, la presunzione, la ricerca della via facile hanno avuto il sopravvento, con internet poi, usato solo per screditare e disinformare avete fatto un danno più che generazionale!
E non è neanche bastato mettersi a disposizione dicendo sempre “io sono qua, dimostratemi che ho torto, confrontatevi con me”.
Signori, questa e un’Arte Marziale militare e non bastano le vostre parole oppure fare i pseudo-guerrieri!
Ci vuole onore, onestà, capacità razionali di mettersi in discussione e non fare a gara su chi e più bello, certificato, autentico...le cose sono scritte, depositate, reali basta aprire gli occhi ed essere onesti con se stessi e con gli altri!
Mondiali
Attualmente in Thailandia abbiamo TRE mondiali di cui uno nelle prossime settimane in Europa...strutturati da tempo hanno si una sorta di patrocinio da qualche istituzione ma...se ancora non lo avete compreso tutto ha un prezzo per cui, basta pagare! Come validità ha solo l'illusione di far dire al Farang “ho fatto un mondiale in Thailandia” e basta!...e non vuole dire niente che i thai stessi portano rappresentanti anche in questi tornei, qua da noi è uguale!
Esiste il vero mondiale in madrepatria, esiste, ma è aperto solo ai thai.
Senza dimenticare che per i thai è vincere la cintura nei Channel il vero prestigio, stop!
IFMA
Perchè non è Muay Thai?
Semplice lo dice l'acronimo stesso (sperando che qualcuno si sia mai fermato a coglierne il senso) e, protezioni a parte che danno validità a quello che scrivo, il regolamento seguito è un regolamento internazionale e NON quello ufficiale thailandese quindi a prescindere non è Muay Thai.....E se, come immagino, pensiate che lo dica perché di parte, vi invito a chiederlo a chiunque in Thailandia.
E anche se dietro questa sigla abbiamo il futuro re, fidatevi è solo per immagine come la partecipazione thai che, finalmente, loro stessi stanno iniziando a rivalutare ricordando quanto nelle passate riunioni facevo notare loro, ovvero che è un’anomalia avere un Farang che controlla con questa organizzazione occidentale una pseudo Muay Thai in 120 paesi!
Ora sono molto attenti e stiamo lavorando per risolvere il problema.....
Formazione
Ad ora non esiste sia in Italia che in Europa/Middle Est/Americhe/Asia una formazione corretta di questa Arte Marziale, i vari corsi di formazione sono a volte stage della durata di poche ore dove i requisiti per accedevi sono minimi con la conseguenza di avere nel futuro un “professionista” del settore che in realtà conosce ed ha una preparazione del 10%; questa politica dozzinale è ad ora vincente proprio perché da a tutti la possibilità di avvicinarsi a questa disciplina, snaturandola nella sua essenza di Arte Marziale e consolidando così un livello qualitativo molto basso.
Per poter insegnare correttamente la Muay Thai Boran bisognerebbe prendere come riferimento gli standard richiesti dal ministero dell’istruzione Thailandese e dal ministero dello sport Thailandese; non fanno testo le varie organizzazioni patrocinate dal ministero dello sport esistenti sul territorio Thailandese perchè i loro servizi sono promossi e rivolti agli stranieri, campionati del mondo compresi, quindi solo un business legato allo “straniero” ma senza ufficialità. Il grado infatti che si consegue in queste organizzazioni ha solo valore rappresentativo ma non legale (ed infatti può essere “tolto” per dissapori con i vertici come la recente storia di un “bramajarn” italiano insegna).
Loro stessi per poter insegnare in Thailandia hanno due vie che sono il Ministero dell’istruzione o dello sport!
Ministero dello sport…..Il Ministero dello sport in Thailandia si potrebbe paragonare al nostro Coni; mensilmente organizza corsi della durata di un paio di week end per rilasciare le licenze di vario livello ABCD (mai sentite nominare?), ogni lettera rappresenta un grado e per poter accedervi bisogna avere la giusta anzianità sia sportiva che agonistica, quello che viene rilasciato è un certificato, anche per il più alto livello, di SOLA Muay Thai sportiva. Ad ora è vietata agli stranieri la partecipazione a questi livelli.
Inoltre sempre il ministero dello sport ha la quasi totalità della gestione (cosa ben diversa dal patrocinio o dalla manifestazione d’interesse) sportiva della Muay Thai, titoli e cinture comprese, ovviamente quelle ufficiali e legali.
Università (organo diretto del Ministero dell’Istruzione)…Ad ora l’istituzione che per completezza forma l’aspirante Maestro al 100% e verso la quale, anche le varie associazioni Thai dopo il grado di Grand Master (Golden Mongkon), indirizzano i propri associati, consigliandogli di frequentare corsi ad hoc per parificare il proprio grado sostenendo esami universitari se hanno i requisiti necessari, quindi una pratica trentennale e più nel mondo della Muay Thai, aver fatto dei match, essere diplomati ed avere una cultura generale molto alta; quello che viene rilasciato loro è sì un diploma universitario che comunque non avrà mai il medesimo Valore di quello conseguito con la frequenza della facoltà universitaria.
Questa parificazione, comunque universitaria, è stata creata apposta per i Thailandesi che comunque per legge devono essere diplomati per poter insegnare e gestire palestre.
Accanto a questi abbiamo i corsi per accedere ai primi tre livelli di insegnamento Assistente istruttore – Istruttore – Maestro, creati e studiati per gli occidentali nel 2010, quando l’università thailandese, per la prima volta dopo 60 anni dalla sua nascita, mi ha aperto le porte consentendomi di frequentare la facoltà traducendo e lavorando con loro alla creazione di un percorso volto a chi cerca una formazione di alto livello, mantenendo i programmi universitari completi e riconosciuto in tutta la Thailandia.
Dopo questi primi tre livelli, dove i requisiti fondamentali sono al pari di quelli chiesti ai Thailandesi, segue la formazione per i successivi 2 livelli: Arjarn e Ajarn Yai (Grand Master), con piano di studi che, sia per gli studenti Thailandesi che per quelli occidentali (occidentali dal 2013) è strutturato in un percorso di molti anni di studi e test.
Per gli occidentali il percorso è riadattato in maniera tale da risultare concentrato in termini di frequenza (solo spaziale ma non temporale) quindi doppiamente impegnativo.
Quello che si acquisisce con gli ultimi due livelli (e quindi i requisiti per poter insegnare la Muay Thai) sono:
Preparazione Atletica - Scienza dello sport – Comunicazione - Abilitazione all’insegnamento bambini/anziani - Storia e sociologia legata alla Thailandia (compresa la parte religiosa) - Professore di Muay Thai sportiva - Professore di Muay Boran - Abilitazione all’insegnamento di aerobic muay thai e difesa personale -Management Gym e procuratore sportivo - Arbitro e Giudice.
Inoltre si acquisisce uno status sociale in Thailandia di notevole rilevanza proprio perché quest’arte marziale rappresenta una nazione, un popolo!
Tutti i programmi sono depositati. La conoscenza che si consegue è unica, nessun altro ente oppure istituzione da una formazione paragonabile.
Facciamo un esempio….grado di Maestro (mongkol giallo e rosso): esame finale molto impegnativo preceduto da una settimana di test intermedi. La valutazione non attiene solo il programma specifico del grado ma l’aspirante Maestro viene testato ed interrogato su tutto il programma dei livelli precedenti, una review non certo superficiale o ininfluente nel giudizio finale.
Indifferentemente dal grado, ogni anno si verrà sottoposti a test di valutazione ed aggiornamento che hanno lo scopo di non abbassare mai il livello didattico e valutare quanto davvero si sia appreso e trasmesso quanto imparato.
La conoscenza di tutta la Muay Thai sportiva (ovviamente nella sua lingua originale), l’analisi della difesa, la gestione dell’atleta, la gestione dell’allenamento, l’utilizzo degli attrezzi, le due forme del Wai Kru Ram Muay, Mea Mai, Luk Mai, le Chern, nozioni di acrobatica, pugilato, scienze motorie, filosofia e storia della Muay Thai, il regolamento da combattimento….non esistono improvvisazioni e tutto deve essere conosciuto alla perfezione senza tentennamenti o indecisioni.
Ayutthaya
Mi riservo di approfondire l’anno prossimo quanto va detto sull’argomento e quanto poco si conosca e si sa. Per ora mi diverto, come ogni anno, ad osservare il folcloristico (e un po’ carnevalesco) 17 marzo, festival che il thailandese tipo con il fiuto per gli affari ha infiocchettato e confezionato per il Farang tipo.
Nella vita chi ha sani ideali, idee e obiettivi precisi, una moralità ed un’etica fuori discussione possiede una mente aperta ed è propenso al confronto ed alla comprensione altrui senza pregiudizi di sorta, siano essi politici piuttosto che culturali: in una parola è capace!
Capace di mettersi sempre in discussione.
Capace di fare scelte, mediamente impopolari, dettate da ideali.
Capace di possedere e mantenere una corretta visione che, con il passare del tempo ai più risulta appannata sia per mancanza di volontà nel vedere e nell’accettare la verità che per interesse, negando quindi anche l'evidenza!
In questi ultimi mesi devo ammettere che un po’ di cose sono cambiate nel panorama italiano ed ovviamente ciò non può che fare piacere ma....non basta.
Nel mio ultimo articolo ho tolto una piccola pagliuzza dall’occhio ai dubbiosi, eppure c'è ancora chi si lamenta come un bambino colto in fragranza di reato a rubare le caramelle, ed insiste nel dire, cercando di avvalorare la sua tesi producendo documenti auto-scritti, che è lui la Muay Thai in Italia.
Lo capisco e leggo sempre con piacere i messaggi che manda ai suoi affiliati perchè un domani, quando sarà chiamato a rispondere delle sue azioni, dovrà avere molti alleati e soprattutto buoni avvocati.
Personalmente sono per la sana concorrenza, dettata dalla professionalità, tanti fatti e coerenza; mi pare invece di vedere il solito accapigliarsi per chi è più bravo a livello di Organizzazioni, il solito "scambio di voti" dove l'offerta è fatta da poltrone e la domanda da diplomi facili e soldi.
Oggettivamente noi non facciamo parte di questa ultima categoria, siamo fighters, gente da sempre pronta a misurarsi sul ring ma non solo, anche abili comunicatori, ahimè per voi…i pochi voi rimasti dall'altra parte.
Noi dopo tanti anni di....chiamiamola così....”solitudine sportiva” abbiamo fatto una scelta coraggiosa, così come il nostro partner.
Coraggiosa perchè pochi sono inclini a scegliere una "via" dura, tortuosa, in salita….mi verrebbe da aggiungere quasi da masochisti anche se non è la corretta valutazione....semplicemente siamo Uomini e Donne che da sempre hanno lottato per fare valere un principio, un'ideale, abituati alle sfide e che preferiscono un infradito alla cravatta.
Ed allora ci siamo guardati intorno, abbiamo fatto un'analisi su quello che è storia in Italia, su chi si è sempre comportato correttamente e con onestà, chi si è messo in gioco anche combattendo, chi si mette in gioco anche oggi, veri amici....e su tutti quei valori oramai dimenticati ma che i più citano impropriamente, perchè se così non fosse dovrebbero essere con noi, non altrove. Impossibile smentirmi!
Ed allora dopo 20 anni è più di amicizia vera è nato il sodalizio con la Born To Fight di Claudio Alberton che rispecchia tutti i valori che da sempre portiamo avanti con il nostro lavoro, un valore aggiunto alla già altissima professionalità, veri uomini...cosa rara in questi ultimi anni in Italia...ed anche se abbiamo firmato un'intesa...qua vale la parola data, la stretta di mano e se un giorno potessero sorgere problemi, una bella rissa stile vecchia maniera risolverebbe tutto anzi, avanti con più slancio!
E gli altri? Non sono Noi ma io ho…non solo noi…sempre speranza, cambiare non è mai troppo tardi.
Perché continuare a gridare e polemizzare, tramare fra loro…per cosa? il Nobel del più bravo?
Ma veramente conoscete a fondo le sigle che ci circondano? anche quelle, chiamiamole così, internazionali, create in alcuni casi ad hoc per i “farang” in Thailandia oppure l'IFMA stessa?
Non credo, eppure pur di essere protagonisti, dire “c'ero anch'io”, “io sono la Muay Thai”, si fanno carte false.....sveglia!
La realtà di fatto è molto più semplice sebbene più dura e fa parte anche di noi, di me, che ora sto scrivendo…
Chi non fa parte del passato cerca di scrivere il futuro, e questo di per sé non sarebbe un brutto principio se alla base non fosse guidato da cattive intenzioni, fatto quindi in malo modo, non rispettando chi protagonista lo è stato realmente, anche di grado!
Certo anche noi abbiamo i nostri piccoli problemi legati, da quello che mi dicono, a sigle, contratti, doppie affiliazioni....
Noi come FIMT (www.fimt1991.com), quella originale, siamo organo di formazione dal 1991 e non accettiamo affiliazioni (e sul tema molto ci sarebbe da dire, in primis chiarire che una asd per norma non può affiliare a sé altre asd….che noia le norme, vero?), per ottenere il nulla osta all’utilizzo dell'immagine di Erawan come logo abbiamo chiesto il permesso in Thailandia agli organi preposti, (quanti, in Italia e non, se ne appropriano illegalmente senza nemmeno porsi il problema?) e da sempre non accettiamo interessi trasversali.
Ciò non significa che siamo più bravi degli altri….solo che siamo per il rispetto di regole e gradi. Ma, come ripeto ogni volta, essere Uomini vuole dire essere protagonisti facendo scelte coraggiose.
Certo ho dei rimpianti, come l'ultima volta che parlai con Ennio Falsoni, forse era il 2000, e stavo portando il mio atleta pro e campione del mondo (di ben 3 titoli, fra cui Wako) a combattere (per chi se lo sta chiedendo si trattava di Stefano Stradella, uno dei miei atleti fra i molti campioni del passato) e lui mi chiese se ero interessato ad entrare in politica, in ciò che stava creando. Ovviamente ringraziai e declinai l'offerta....che dire, forse molte cose sarebbero andate diversamente se avessi accettato oppure no, forse l'Italia si merita veramente ciò è presente nel panorama attuale, sicuramente noi stiamo a guardare perchè è buffo vedere il lento declino dei soliti noti all’interno di un ambiente che non gli appartiene.
E con altrettanta serenità auguriamo buon lavoro a coloro che lavorano con serietà, impegno e studio costante, rinnovando l’invito a venirci a trovare.
Per chi volesse poi fare un percorso formativo completo ricordiamo che sono partite le iscrizioni ai corsi allenatore – istruttore – maestro di Muay Thai BTF – WTKA – FIMT1991 (Responsabile corsi: Claudio Alberton - infoline 333 265 6969). Una garanzia! Perché non solo il passato ci ha dato ragione e nel tempo abbiamo diplomato insegnanti che con il loro lavoro certosino e con la giusta professionalità hanno cresciuto atleti di “ qualità”, dimostrando nei match sempre più importanti la stoffa dei veri campioni ma il presente ci ha reso ancora più professionali e di qualità, sempre in crescita e costante aggiornamento perché non si deve smettere mai di imparare. Italia e Thailandia aspettano solo voi!
I social networks a volte sono fonte di ispirazione, molte altre volte fonte di polemiche e discussioni dove un bel combattimento stile "vecchia maniera" è sostituito da chiacchere vuote, a tratti isteriche, di individui che soppesano il loro lavoro con quello di altri preferendo ad un sano confronto l’attacco volto a screditare oppure fare passare un loro concetto facendo a gara a chi ha il dito più resistente sulla tastiera del proprio smartphone invece di comportarsi da uomini....
Dopo un mio post di qualche giorno fa (che riprendo di seguito), c'è stato un bel momento di riflessione ed anche di domande e risposte....ovvio sempre all'interno del social ma, va bene così, se può servire a fare chiarezza, colmare un "vuoto" istituzionale ed anche tecnico oltre che di sana informazione.
Tutto è partito da una lunga telefonata che mi sono concesso con chi veramente rappresenta la Prima generazione di Thai Boxers in Italia (prima generazione fino al 1985...io rappresento la seconda dal 1985...), Italia terza nazione occidentale per la pratica e la diffusione!
Prima parte della chiamata dedicata alle polemiche, seconda parte dedicata al lavoro e terza ai ricordi che mai come in questo caso riaffiorano come macigni, come le domande....Chi eravamo, quello che è stato fatto nel tempo, le origini, il lavoro svolto su tutto il territorio Nazionale ed all'estero.....il periodo attuale, la FIMT!
La storia come materia mi è sempre piaciuta, il ricordo!
Nel nostro ambiente purtroppo non tutti la pensano come me perchè è più facile "dimenticare"...fare finta di niente...perchè in tanti, troppi, pensano che la gente si adatti ad un nuovo oppure rivisitato passato scritto con inchiostro simpatico da ambigui signori...insomma ci provano!
Ci provano facendo una storpiatura di quello che è stato, cercando di “imbucarsi” per essere protagonisti (senza storia) del passato e di conseguenza nel presente....ma a che prezzo? Mentendo!
Ma siamo certi che possano farcela? perchè le menzogne alla lunga vengono riportate a galle dal tempo, dalle date, dai fatti reali accaduti e susseguiti, e tornano al mittente come boomerang perchè noi, me compreso, siamo e saremo sempre testimoni del passato e della verità...
E così tra una chiacchera e l’altra, alcuni protagonisti sono tornati alla memoria.
Eventi che nel passato ci hanno reso quello che siamo, una storia fatta di gloria e sperimentazioni, di uomini che hanno provato e riprovato creando le basi solide che ora tutti vi ritrovate, senza sapere il sacrificio ed il duro lavoro che ha reso tutto ciò possibile.
Ad esempio il primo match di Muay Thai in Piemonte: palazzetto dello sport di Torino, lontano 1988.
Con un giovanissimo e fortissimo Gilberto Bottani, compagno di squadra, istruttore ed arbitro come me (già, a quei tempi si partiva per un match, si scendeva dal ring e si indossavano i panni di arbitro) e dove nonostante la sconfitta, tutto il pubblico si riversò al nostro lato impressionato da questo, per loro, “sconosciuto” (era un torneo di Sandà ed il suo sfidante era un certo Omar detentore del titolo europeo e figlio del presidente di giuria...ovvia la vittoria del tal Omar...) acclamandoci ed applaudendoci mentre lo sfidante veniva portato via in barella!
Che stile fate? “Facciamo Muay Thai” rispondevamo. E la gente, attonita rispondeva: "Mai vista una cosa del genere". Ed allora da li a pochi mesi in collaborazione con la SAP di Sgarro un primissimo galà di Muay Thai con stage a seguire….Chi c'era? Tutti!
Io, il mitico Rinaldo Rinaldi, Petrò, Bottani, Lai che coraggiosamente fece un match contro il Team Thailandese rappresentato dal fu Pimu....Pimu di cui tutti ora si fanno discepoli...be noi siamo stati i primi a portalo qua in italia, un grande sforzo per quei tempi, accompagnato dal maestro Quider.
Nonostante allenavo al Thai Gym Milano da dove è partito tutto il mio mondo, mi dividevo ancora fra le lotte SinoVietnamite e la nascita della Tiger Boxing Camp che iniziava a muovere i primi passi agonistici della Muay Thai.
A questo stage parteciparono anche i fortissimi Valente Tiziano e Mauro Steffè, miei allievi e fondatori poi della FIMT...perchè TUTTI sapete vero chi ha fondato la FIMT ?!
Ed ecco un altro dei “primi”: Steffè. All’epoca, pionieri entrambi di quest'arte nobile, reale, con Steffè portammo la Muay Thai in Friuli sua regione di origine e di li a poco organizzammo un mitico ed unico stage (era il lontano 1992) a Grado che affermò e confermò chi veramente era un Thai Boxers ai tempi....chi c'era e chi non c'era.
Questo lo dice la storia e noi....Un grande Steffè, e fratello, che si è speso nella formazione ritirandosi in un secondo tempo perchè disgustato dall'ambiente poco nobile che stava andando a crearsi.....
Ora, con il senno di poi come dargli torto!
Un altro grande atleta Panattoni Marco con il quale abbiamo portato la Muay Thai a Brescia, sua città natale, dove ha fatto grandissime cose e dove anche qua purtroppo la sua eredità è rimasta senza successori degni di nota.
Quello riportato qua è un 10% di quanto vissuto, piccoli ma importantissimi tasselli di un grande puzzle che dovrebbero far capire chi eravamo e cosa abbiamo fatto!
Storia scritta con dolore, sangue, sudore, onore, rispetto, regole, parola data....zero foto, zero social, zero proclami o slogan e tanti fatti!
Fatti come la FIMT Federazione Italiana Muay Thai.....fondata da questi pionieri con coraggio e contro tutti!
No, non sono i nomi che credete voi perchè le informazioni che vi hanno fornito sono false...FIMT fondata da Bramini, Petrò, Valente, Scordi nel lontano 1991 e da allora sempre attiva, sempre presente.
Uno statuto depositato in tribunale (sempre in quel periodo), un marchio registrato….eppure esiste qualcuno che si è appropriato della storia e di ciò...fatevi domande, fateci domande, informatevi perchè se io sapessi un domani che il mio maestro, presidente, ha mentito per essere ciò che non è...se il mio maestro mente ed inganna anche i Grand Master Thai per poter dire “io c'ero, io sono” ma poi non è così perchè la realtà è molto più triste, mi metterei in discussione perchè ingannato, lo metterei in discussione in quanto persona che ha mentito e chi mente perpetuerà nel tempo il suo modo di fare per mantenere le fragili fondamenta della sua personale non-storia sportiva.
Che insegnamento danno queste persone ai propri atleti, alle persone che credono in loro?
Noi li lasciamo fare perchè la storia è scritta, il tempo parla e gli onesti giudicano....
Certo potremmo fare di più ma siamo curiosi di vedere fino a dove certa gente può spingersi incurante del fatto che, poco alla volta, a spot, le vere informazioni di un passato glorioso scritto da pochi eletti, e dove siamo ancora alla ricerca di un degno successore, escono ed usciranno grazie alla nostra buona memoria.
COMUNICATO STAMPA
29 AGOSTO 2015 – Ufficializzata in data odierna l’intesa tra la Born to Fight (nella figura del suo Presidente Claudio Alberton) e la FIMT1991 (nella figura del suo Presidente Narciso Bramini, 60 anni di esperienza negli sport da combattimento in due.
Narciso Bramini e Claudio Alberton, due pionieri delle arti marziali, che da amici si sono ora ritrovati a condividere valori e passioni concretizzati in questo progetto di lavoro e in numerose attività già in agenda da oggi a venire in Europa, USA e naturalmente Thailandia, dove il M° Bramini è referente e responsabile per l’Università Thailandese, Ministero dell’Istruzione.
Questa collaborazione nasce quindi dalla comune volontà di offrire sempre maggiore professionalità e crescita ai rispettivi settori e a tutte le discipline rappresentate. Con questa alleanza il settore della Muay Thai in Born to Fight si apre alla Thailandia e a nuove opportunità.
Non da ultimo questa intesa vede rappresentata anche la facoltà di Muay Thai dell’Università di Bangkok che, per il tramite del M° Bramini, da il benvenuto al M° Alberton all’interno della sua istituzione.
BTF & FIMT1991
Siamo quasi a fine stagione e ci piace, come al solito, fare un resoconto della stagione che sta andando a concludersi con tutti i suoi alti bassi e strane sfaccettature che solo il panorama italiano (ahimè) può offrire nel suo stile folcloristico ed irrispettoso. Noi come al solito siamo onesti nel giudizio ed analisi e visto che non abbiamo interessi di parte, se non quelli dettati dalla nostra arte marziale, ancora di più.
La novità più interessante è stato il rientro in una delle palestre storiche dell'area milanese, palestra che nel lontano 1988 ho contribuito a portare ad essere ciò che poi sarebbe diventata, a quei tempi in campo agonistico/tecnico, ora in termini di numeri....ma si sa, i "vecchi amori " durano poco e Maestri del calibro di Orsatti (fondatore e patron della Ursus...) non se ne vedranno mai più....un bel passato comunque ed un ritorno di fiamma che non rimpiangeremo visto che è stato lo stimolo per un ritorno sulla piazza di Milano dove veramente c'è bisogno di informazione, formazione, Muay Thai.
Un cambio di ente sportivo: con uno vecchio sul quale non vogliamo perderci in parole, ed uno nuovo molto interessante ed eticamente più vicino al nostro "credo"....perchè ci vuole serietà e fede!
Poi in sintesi i soliti sterili e noiosi attacchi, ovviamente sempre tramite i social network, mezzo ideale scelto da chi non è in grado di confrontarsi, accettare delle realtà oppure semplicemente si vede messo in secondo piano da situazioni che non riesce a gestire e solo per colpa sua. “Dialoghi” a senso unico e poco velatamente autocelebrativi sempre corredati da un seguito da "branco" con tutto quello che ne segue…che devo dire? Beato chi ha tempo per queste cose, noi no!
Purtroppo queste cose si vedono da 10/12 anni a questa parte e solo in Italia, e parte della colpa ce la prendiamo anche noi; del resto un tempo esisteva solo l'AITB fondata da Rinaldo e Di Blasi di cui facevamo parte attiva come fighter, giudici, trainer.....insomma non eravamo in molti, quindi si faceva un po’ tutto. Poi con la nostra uscita abbiamo fondato la FIMT (…l’originale FIMT!), input che ha dato slancio alle innumerevoli sigle, soprattutto straniere che operano su suolo nazionale. Addirittura due FIMT! anzi tre..... Noi più che fare bene il nostro lavoro, da ben quasi 30anni, non abbiamo fatto, dando lustro all'Italia in campo marziale e non solo, perché siamo stati i primi con pochi altri, e mi spiace vedere che nessuno conosce la cara e vecchia storia della Muay Thai in Italia, quello che ci ha portato ad essere, tutti noi, le lotte, il duro lavoro ed il futuro! Gli anziani del settore come il sottoscritto osservano, a volte anche divertiti, la drammaticità/comicità della situazione odierna che non si vorrebbe andasse così ma purtroppo deve andare cosi, perchè finchè le persone non apriranno gli occhi iniziando in primis a rispettare chi, molto prima di loro ha sperimentato, divulgato, organizzato match ed eventi, è salito su ring anche thailandesi per provare su sé stesso, e non sugli altri, capendo quale fosse la "via"…Passione supportata da onore, rispetto, parola data, dall'essere uomini e donne fino alla fine, dal lottare per un principio, dal sangue dato ed il dolore fisico provato, il lavoro fatto, l'anzianità ed il grado proporzionale ad essa.......Beh, fino ad allora tutto rimarrà ciò che è ora, una giungla di persone che si sfoga sui social oppure che segue dei guru che mentendo a loro stessi prendono in giro gli altri. Ma allora, siamo alle solite direte voi? Polemiche, voci, marketing.....il più bravo, il più forte, il vero Maestro, la vera Muay Thai?!? Ciò che ai più sfugge, e credo deliberatamente, è che noi parliamo solo per quello che facciamo e speriamo sempre nella gente, in tutti quelli che non pensano ci sia una fine “del conoscere” anzi, tutti quelli che vogliono migliorarsi, andare oltre ciò che viene comunemente commercializzato, formarsi oppure semplicemente informarsi.
Quello che dico sempre è: "chi non fa parte della storia pretende di dettare il futuro". Questo è ciò che ad oggi offre il panorama italiano e mi piacerebbe sinceramente cambiare la seconda parte della frase in: "potrebbe scrivere il futuro".
Vedete, per gli anziani del settore sarebbe troppo facile sparlare su tutti, del resto siamo testimoni del passato e del tempo e sappiamo veramente tutto su ciò che è stato perchè noi stessi abbiamo scritto questa storia che non potrà mai essere cancellata non solo perché è scritta ma anche perché da essa sono discesi tutti quegli atleti che hanno creduto in noi e che ora sono nelle condizioni in cui eravamo noi stessi 30 anni fa….bravi atleti, ottimi istruttori e sicuramente futuri ottimi Maestri. Ne siamo certi, perchè ad ora hanno creduto in tutto quello fatto, hanno rispettato il lavoro fatto e si mettono in gioco quotidianamente senza paura, se devono sostenere test sulla propria competenza o di aggiornamento, lo fanno e basta, accettandone l’esito, perchè sanno che è importante. Non basta un pezzo di carta, magari richiesto e rilasciato da quell’ente “amico” o federazione, che riporta la dicitura Maestro senza possedere neppure il requisito etico della parola stessa.
Ed allora rieccoci al punto di partenza e al resoconto: il nostro progetto è partito nel 1991 e da allora non si è più fermato anzi, ogni mese prende vigore e segue più che una Via. Abbiamo veramente molto lavoro da fare e progetti che stanno partendo che copriranno anche aspetti socio-culturale ma che soprattutto daranno ancora una volta lustro a quell’Italia della Muay Thai che non si è fossilizzata su stereotipi che non hanno più senso!
Tutto sommato la stagione che sta andando a chiudersi ha portato nuova linfa e molto interesse anche da parte di persone che non ti saresti aspettato, nonché un rinnovamento non solo della squadra di Muay Boran rendendola ancora più competitiva con quella Thai ma anche del team agonistico di Muay Thai…un piccolo prezzo che siamo disposti a pagare!
Noi non siamo qua a dirvi chi è il più bravo, il più forte, il più competente, il vero Maestro…noi siamo qua a dirvi di informarvi, provare, confrontarvi e poi decidere....Anche con i nostri atleti facciamo cosi, prima gli diciamo di provare anche altre palestre, poi di venire a trovarci e decidere, ma non finisce qua perchè un buon venditore può ingannare chiunque, noi portiamo in Thailandia i nostri atleti, dai nostri Maestri, i boss della Muay Thai, perchè quello è il “nostro” banco di prova, perchè solo in un certo contesto possono verificare se quello che noi insegniamo loro è Muay Thai, oppure due calci ed un pugno.
Io e tutti quelli come me andiamo avanti, sempre a testa alta onestamente, come abbiamo sempre fatto e ci spiace se a qualcuno non abbiamo riconosciuto un grado (magari solo per amicizia), non abbiamo mercificato diplomi, oppure non abbiano "donato" qualche carica federale....è vero in Italia funziona così, ma noi non lo facciamo quindi sentitevi giustificati ad insultarci, denigrarci, pubblicare i vostri video in internet....Noi non siamo così, la Muay Thai non è così e spero molte altre persone siano come noi, del resto basta poco, basta essere onesti e dire sempre la verità anche a costo di perdere una carica federale oppure un'atleta.
Anche per il 2015 l’AACSO asd con sede in Giussano, in collaborazione con la FIMT è partita con l'organizzazione del training in Thailandia nel periodo estivo.
Ufficialmente l'Università di Bangkok ha conferito per l’Italia e l'Europa la rappresentanza esclusiva del proprio ente all'Ajarn Bramini Narciso (unico occidentale graduato presso questa istituzione con il titolo di Ajarn!) ed alla Federazione Italiana Muay Thai e si impegna a fornire alla Federazione Italiana Muay Thai le regole e le linee guida per lo sviluppo della Muay Thai in Italia.
L'offerta formativa prevede:
Ogni training verrà organizzato in modo da rispondere alle esigenze di Scuole, squadre o singoli atleti.
Il programma dettagliato e definitivo di ogni stage verrà fornito ai partecipanti una volta definiti i dettagli dello stesso con i GM dell'Università di Bangkok.
L'accesso ai training è subordinato obbligatoriamente all'invio di CV sportivo. Termine adesioni: 31 marzo 2015.
Per informazioni non mancate di venire a trovarci presso la palestra di via Caimi dal lunedì al giovedi dopo le 19.30 o contattarci tramite www.fimt1991.com