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    Assistiamo in questi giorni ad una euforia effimera sul piccolo passo del K1 olimpico verso le olimpiadi.

    Si non ho sbagliato a scrivere...perchè chiamare Muay Thai ciò che è stata considerata disciplina olimpica è un insulto verso chi questa Arte Marziale l'ha studiata, pratica e soprattutto verso la Thailandia, perchè di Thai ciò che viene "venduto" non ha niente.

    Ne sono comunque felicissimo perché questo passaggio determina in modo definitivo lo spartiacque tra i veri amanti e cultori di questa antichissima arte marziale siamese e tutto il resto.

    Un resto che purtroppo è composto da chi vorrebbe, ma per limiti personali non può, da chi rincorre nuovi titoli fake, da chi si sente " figo" a definirsi Thai Boxers per poi praticare del K1, da chi indossa la divisa da thai boxer, in alcuni casi persino da muay boran, per atteggiarsi a guerriero per poi giocare a "ce l'hai"....

    Insomma neanche le ricerche più banali nel web aiutano questa categoria di personaggi che consapevolmente oppure no, scelgono la via più facile.

    Certo è che se già a partire dal tronco abbiamo una pianta malata non si può pretendere che i rami siano sani.

    Di tutta questa euforia, per una "promozione" che con tutta probabilità si tradurrà nel non vedere questa disciplina olimpica nè nel 2024 a Parigi e tantomeno nel 2028, forse quando i Giochi si terranno in Thailandia....per poi ritornare nell'oblio, la cosa che lascia sconcertati è non valutare come questa "promozione" è avvenuta, ovvero in modo totalmente antisportivo e contrario ad ogni principio etico ed "olimpico".

    Condotta da un "presidente" che non conosce la storia della Muay Thai, che ha utilizzato in modo illegale un marchio ed uno storico non suo (il nostro per intenderci), che si è presentato al mondo come federazione ufficiale di Muay Thai senza esserlo con la compiacenza di un Coni solo a parole organo di tutela sportiva. 

    Non ci stancheremo mai di rimarcare e ricordare queste cose. 

    Da un lato abbiamo la forma dall'altra la sostanza.

    E basta poco per essere come noi, noi che considero un'élite: seguire il regolamento Thai, seguire le sue regole scritte, prendere come esempio il ministero dello sport Thai oppure l'università che noi rappresentiamo, e molto altro che, come sempre, saremo lieti di spiegare a chiunque voglia confrontarsi...

    Un consiglio però ci sentiamo di darlo, informatevi sempre.

    Noi come movimento andiamo spediti con ottimismo perché noi abbiamo la Muay nel cuore dal 1986.

     
     
     
     
    Pubblicato in In Evidenza
    Venerdì, 04 Gennaio 2019 10:49

    Corsi di Formazione 2018/2019

    Il Muay Thai College Europe (ufficialmente istituito quest'anno a seguito del conferimento da parte del Muay Thai College di Bangkok della rappresentanza del proprio ente all'Italia attraverso la FIMT1991 ed il suo Presidente, GM° Narciso Bramini) in collaborazione con Ente di Promozione Sportiva anche per la stagione 2018/2019 ha attivato una serie di corsi nella disciplina Muay Thai e K1: un percorso formativo unico, altamente qualificato e qualificante.

    I corsi disponibili sono:

    - Allenatore

    - Istruttore

    - Maestro

    - Arbitro e Giudice

    I diplomi rilasciati a fine corso rispondono a tutti i requisiti previsti dalla Legge Regionale 26 del 2002, recante regole per la Tutela della Salute dei praticanti.

    Il calendario delle lezioni sarà fornito ai partecipanti all'atto dell'iscrizione. 

    Prossimo appuntamento fine gennaio/inizio febbraio. Sede Milano.

    Esame teorico e pratico per conseguimento della qualifica: maggio/giugno

    I nuovi Istruttori saranno inseriti nell’Albo Insegnanti del Muay Thai College.

    Il programma tecnico spazierà dalle materie generali di base (anatomia, biomeccanica, preparazione agonistica, prevenzione infortuni, etc) a quelle specifiche relative alla disciplina oggetto del corso.

    Tutte le informazioni specifiche sulle materie, sui requisiti minimi di accesso e sulle modalità d’iscrizione sono reperibili alla sezione corsi oppure contattando:

    Responsabile tecnico Muay Thai GM° Narciso Bramini – email: elenabrivio@hotmail.com - mtsc_europe@hotmail.com - 338.9656354 (per contatto telefonico dopo le ore 19.00)

     

     

    Pubblicato in Corsi e Attività
    Martedì, 21 Marzo 2017 08:31

    Corsi di Formazione 2016/2017

    Il Muay Thai College Europe (ufficialmente istituito quest'anno a seguito del conferimento da parte del Muay Thai College di Bangkok della rappresentanza del proprio ente all'Italia attraverso la FIMT1991 ed il suo Presidente, GM° Narciso Bramini) in collaborazione con la FIMT inaugura una serie di corsi nella disciplina Muay Thai e K1: un percorso formativo unico, altamente qualificato e qualificante.

    I corsi che si attiveranno a partire dal mese di aprile sono:

    - allenatore

    - istruttore

    - maestro

    - arbitro e giudice

    I diplomi rilasciati a fine corso rispondono a tutti i requisiti previsti dalla Legge Regionale 26 del 2002, recante regole per la Tutela della Salute dei praticanti.

    Il calendario delle lezioni è il seguente:

    inizio corso 1 - 2 aprile

    incontri successivi (salvo variazioni): 6-7 maggio, 10-11 giugno. 

    Esame teorico e pratico per conseguimento della qualifica: week end 24-25 giugno

    I nuovi Istruttori saranno inseriti nell’Albo Insegnanti del Muay Thai College.

    Il programma tecnico spazierà dalle materie generali di base (anatomia, biomeccanica, preparazione agonistica, prevenzione infortuni, etc) a quelle specifiche relative alla disciplina oggetto del corso.

    Tutte le informazioni specifiche sulle materie, sui requisiti minimi di accesso e sulle modalità d’iscrizione sono reperibili alla sezione corsi oppure contattando:

    Responsabile tecnico Muay Thai GM° Narciso Bramini – email: elenabrivio@hotmail.com - mtsc_europe@hotmail.com - 338.9656354 (per contatto telefonico dopo le ore 19.00)

     

     

    Pubblicato in Corsi e Attività
    Domenica, 04 Settembre 2016 06:05

    Gli ostacoli non si aggirano, si superano.

    Per quelli come noi, il riprendere l’attività a settembre è sempre una sfida per molteplici motivi; palestra nuova, nuovi atleti, nuovi e sempre più impegni, come pianificare l'anno didattico e cosa proporre ma soprattutto come far capire alle persone, senza passare per “professorini” o sostenuti, che la nostra per noi è una nobile missione e non una speculazione sull'iscritto di turno oppure una corsa al potere per poter dire di essere il migliore, il più bravo.

    Il nostro storico parla da sé, il lavoro che facciamo in Thailandia oramai è “quello da imitare” visti i risultati ed anche se da due anni ci imbattiamo anche in Oriente nell'italian style con la solita mercificazione di attestati e gradi, noi andiamo avanti consci del fatto che noi comunque rispettiamo e siamo rispettati. Gli altri, si commentano da soli come le loro azioncine.

    Quello appena passato è stato il nostro trentunesimo anno in Thailandia e sono già pronti il camp invernale e quello estivo per chi, come fatto da Claudio Alberton quest’anno, vuole toccare con mano quello che dico da sempre. Per noi è stato un grande piacere, perché poco alla volta le persone si rendono conto di come funziona l'ambiente Muay Thai in Thailandia rispetto all'Italia ma soprattutto perché è stato anch’egli testimone di atteggiamenti dei soliti italiani che ci perseguitano anche Oltreoceano, purtroppo...e come non tornare a pensare alla lotta che noi facciamo da sempre per una certificazione vera, seguendo tutte le indicazioni che ci fornisce il ministero dell'istruzione thailandese, senza sconti ovviamente….sarà forse per questo che "i soliti" scelgono sempre scorciatoie poco nobili e camuffano un'incompetenza cronica!

    Già scritto a riguardo su quella che si chiama “parificazione”, causa della cacciata mia e del mio onesto e competente team da un Ente di promozione “sportiva” nel quale ero responsabile nazionale ma dove vigeva questa anomalia, ovvero chiunque si presentava con un pezzo di carta di una asd, otteneva la parificazione d’ufficio del diplomino ed a volte addirittura un grado in più...Abbiamo fatto notare la cosa…tutti cacciati, meno uno (il rappresentante della categoria: “lancia il sasso ma tira indietro la mano”).

    Questo avveniva (e avviene) in Italia per i diplomi allenatore, istruttore e maestro ma ora volete il Silver Mongkon (grado di Ajarn) con facilità e senza percorso di 3 anni (più i 4 precedenti)?

    Facile basta dare il primo test in Thailandia poi, chiedete a me che vi indirizzo da un Grand Master che, con una donazione, vi riconosce il silver...easy!

    Tutto il mondo è paese con la differenza che in Thailandia è naturale riconoscere i gradi perchè i livelli sono diversi e perché comunque tutte le organizzazioni di Muay Thai in Thailandia se le conosci ti permettono anche questo pur riconoscendo al loro interno quello che è il “grado dei gradi”, ovvero avendo un’etica, un codice d’onore.

    Etica che ha poco a che fare con chi, farang, sceglie questo modo facile e veloce per bruciare tappe e diventare Arjarn/Grand Master “sulla carta”.

    Al di là di questa simpatica novità che ci fa solo fare un sacco di risate, gli obiettivi del summer training sono stati tutti raggiunti!

           

    Claudio Alberton ha sostenuto il duro esame senza sconti ed aiuti per il White Mongkon,  riproponendosi il prossimo anno di esserci nuovamente per proseguire il suo personale percorso didattico e formativo.

    Elena Brivio invece è la prima Silver Mongkon diplomata con successo dopo 3 anni di intenso studio ed anche lei senza sconti, inoltre insieme al sottoscritto è arbitro internazionale...gli unici veramente abilitati!

    Che dire, da una parte l'eccellenza e la bella e vera Italia, dall'altra l'anomalia genetica che cerca di insinuarsi ma, come diceva un noto film, noi siamo la cura e l'Italia inizia ad aprire gli occhi isolando questi ambigui personaggi.

    Per il resto rientrare in Italia è sempre un trauma perché settembre è il mese di chi, a livello federativo, le spara più grosse e noi siamo basiti da tutto questo rumore perchè alla fine chi ci rimette è sempre lo sport, l'atleta.

    Anche noi, ribatterebbe qualcuno, le “spariamo grosse” anzi, di più! Ma come diciamo sempre e da sempre, venite con noi in Thailandia e vedrete chi veramente dice la verità.

    Questo mese ripartiamo in una nuova palestra in Milano (la 360 Gym in via Moscati 11) e siamo sempre in Brianza, da 15 anni con i nostri corsi…Il calendario è intensissimo, fra Master Class, stage, corsi di formazione, Camp in Thailandia ed in Italia, esami e competizioni.

    Noi siamo al top perchè siamo un team che da decenni si mette in gioco e non si è mai tirato indietro e perché siamo consci che noi è voi, che siete curiosi ed avete voglia di avvicinarvi alla Muay Thai, praticarla, combattere magari, essere coinvolti in questo mondo vero, duro, avventuroso dove il sacrificio non basta, si va oltre.

    La nostra mission primaria è insegnare, formare, motivo per cui siamo sicuri che la vostra curiosità e voglia di fare vi porterà a toccare con mano questo meraviglioso mondo, questo unico stile di vita.

    Iniziate il 17 settembre! Venite a trovarci alla convention della Born to Fight (all'hotel Ramada a Milano dalle ore 16) per scoprire alcune delle novità della nuova stagione che ci aspetta!

    Pubblicato in Thailandia

    La storia insegna, ma l’uomo non impara.

    Ci sono dei momenti in cui mi fermo e penso a quello che avrei potuto essere ora se tante circostanze non fossero intervenute nel passato; circostanze anche spiacevoli ma che hanno contribuito alla mia storia personale e che senza di esse sarei uno dei "tanti", con un lavoro forse mediocre, forse una famiglia mediocre, poche soddisfazioni personali, niente da raccontare...insomma una vita piatta che, vista dalla mia prospettiva sembra impensabile ma rispettabilissima, vista da quella di molti altri normale e soddisfacente.

    Si potrebbero aprire mille parentesi su quello che si poteva fare e non fare, dire oppure stare zitti una cosa è certa, noi siamo artefici del nostro destino, noi decidiamo.....se vogliamo e ne siamo coscienti, e quindi padroni della nostra vita possiamo essere ciò che vogliamo.

    Ovvio è una congiunzione di casualità, educazione, formazione, sani stimoli famigliari, l'aspetto socioculturale, tante cose che determinano ed indicano "via" ed aiutano a crescere.....e poi l'obiettivo che stimola ed è il sale di tutto quello che verrà!

    Essere protagonisti della propria vita  credo sia un dono che inconsciamente ci viene dato e sta solo a noi riconoscere e sviluppare, portando a termine questa missione che poi è la vita stessa.

    Partendo da ciò ad una persona poi può essere attribuito il ruolo ulteriore di Leader, Boss, Presidente, Guida, Maestro....la chiave di volta è tutta qui: tra chi è solo il “Titolo” ed in cui il Titolo viene prima della Persona, e chi invece ha qualità morali per cui quel Titolo è una dote, in cui la Persona rispecchia i tanti valori coltivati negli anni e, forgiata dalle innumerevoli prove a cui siamo sottoposti, ha in sé il  Titolo. 

    La storia, non solo la mia personale, mi è sempre piaciuta anche sotto questo punto di vista, dove abbiamo dei grandi e nobili esempi di persone che hanno segnato il passato, quello vero, dell'umanità. Quello che prendo di buono sono le loro gesta, magari anche crudeli, ma che rivisitate alla luce dei nostri giorni ti fanno capire se il tuo comportamento, quello che fai, il tuo credo va nella giusta direzione.

    Ma soprattutto ti fa capire che ora, sono veramente poche le persone che hanno doti e qualità tali da rispecchiare la figura di una guida, di un leader.

    Alessandro Magno, Scipione, Giulio Cesare, Napoleone e più recentemente l’ammiraglio Nelson, Rommel, fino ad arrivare a Luigi Durand de la Penne e con lui il suo fantastico team.

    Si parte da lontano, e vorrei fare notare che dopo la seconda guerra mondiale quasi nessuno ha potuto vantare certe doti…certo, magari si autocelebrano definendosi "capi", magari eletti "presidenti", oppure dandosi gradi ed atteggiandosi da esperti e grandi maestri ma avevano bene in mente le caratteristiche che doveva, deve, avere un leader. Ora le odierne “figure” possono dire lo stesso?

    Guardando alla storia e confrontandola con la loro persona e la loro vita riescono con onestà a vivere questa responsabilità che li vede non solo dare direttive, ma li dovrebbe vedere dare l'esempio anche sacrificandosi....?

    La storia recente nel mondo delle ARTI MARZIALI e sport da ring li smentisce e mi spiace perché se veramente avessero una piccola parte di questo storico, di questa vita, di questo DNA... se veramente fossero...ad esempio...saliti sul ring onestamente, avrebbe fatto la differenza, come avrebbe fatto la differenza semplicemente l'onestà di riconoscere che sono le persone sbagliate magari al posto giusto.

    La storia recente è, ahimè, fatta anche da chi comunque li segue credendo in loro, nel bene e nel male.....Ecco il vero dramma, questo!

    Chi se ne importa, ad un certo punto, se uno vuole essere il capo di tutto oppure essere il più certificato se poi quello che possiede di materiale non corrisponde alla più banale, ma veritiera, delle regole di vita.....essere se stessi!

    Quando noi ci promuoviamo come professionisti del settore cerchiamo sempre di confrontarci perché proprio li si vede la differenza; questo dovrebbe essere di esempio per tutti quelli che inseguono un sogno, l'obiettivo, una via e spesso purtroppo incappano in questi piccoli uomini che mentendo, danno un esempio sbagliato che ha importanti ricadute su tutti quelli che credono in loro.

    Noi non abbiamo l'arroganza di dire che siamo i migliori, ci mancherebbe, però è arrivato il momento che voi tutti apriate gli occhi e che nel vostro piccolo iniziate a prendere coscienza del fatto che magari qualcuno vi sta usando per i suoi interessi, i suoi scopi e i suoi poco nobili obiettivi.

    Qualcuno potrebbe confondere certi atteggiamenti e segnali per veridicità oppure buone azioni, ed allora che fare? Informatevi!

    Provate e riprovate perché va bene l'entusiasmo ma, se devo stare bene questo benessere deve corrispondere al 100% e devo avere delle risposte.

    Ad esempio, se la mia “via” è quella di diventare istruttore di K1, sicuramente mi affiderò a quel Maestro e quell'organizzazione che rispecchia veramente i valori del K1 (che io andrò a cercare informandomi a monte) e non accontentandomi solo di un pezzo di carta che certifica e giustifica la mia "nomina" a capo, istruttore , maestro magari.....

    Se il mio obiettivo sono le competizioni ed arrivare ad essere un atleta Pro, ancora più facile perc sono pochi quelli che possono vantare un passato anche sportivo ed allora mi domanderò....quanti anni mi serviranno e quanti match per passare da dilettante a Pro? Cosa si studia? Che sacrifici dovrò affrontare? Chi mi accompagnerà durante tutto il percorso?

    Ovvio direte voi....peccato che nell'anomala Italia ci troviamo con degli atleti Pro che hanno alle spalle 15 match e neanche due anni di anzianità e magari hanno già vinto uno dei tanti mondialini con il risultato che quando iniziano a misurarsi seriamente con altre realtà scoprono che è veramente dura ma, visto che sono stati forgiati e guidati da altri “guerrieri” come loro l’epilogo classico sarà sempre “è vero, hanno perso MA il loro avversario è andato via zoppicando....hanno perso PER colpa del regolamento….hanno perso MA loro hanno vinto moralmente.”

    Avete perso e basta, punto!

    Quando un mio atleta perde è un momento molto delicato, di silenzio prima, di analisi motivazionale poi.....qua in Italia invece ormai chi perde è come se avesse vinto, sempre!

    Esempi sbagliati, filosofia sbagliata, gente sbagliata ma noi ci crediamo, ci crediamo veramente e allora per persone come il sottoscritto salito per primo su un ring in Thailandia, che primo faceva il punto e poi saltava da 4.000 metri oppure apriva la pista nei freeride sulle montagne di mezzo mondo piuttosto che chiedere ai propri uomini di seguirlo in "cose" più da guerrieri, è la normalità andare avanti dando esempio anche a costo di costante sacrificio....

    Quindi chiedetevi, anzi chiedete ai vostri Maestri, Capi, Boss, Presidenti.....”cos'hai fatto nella tua vita per poter giustificare il tuo titolo?”.

      

    Pubblicato in In Evidenza
    Venerdì, 15 Aprile 2016 08:49

    Il Karma del non ritorno

    La “Via” può sembrare una maledizione, una strada sempre in salita e molto faticosa, piena di pericoli ed interessi trasversali che per ogni centimetro guadagnato te ne fanno perdere dieci....anni ed anni dedicati ad un sogno, un progetto, allo studio, con una vita personale solitaria perchè alla fine ti ritrovi solo con te stesso ed allora ecco che parte delle persone ti tacciano di egocentrismo, esaltazione senza sapere o capire la fatica ed i sacrifici che ti hanno portato fino a quel punto della tua Via....

    Persone cieche che vedono solo ciò che vogliono, ed allora arrivi ad un punto della tua vita dove devi fare scelte!

    La Storia (quella con la S maiuscola, quella delle svolte e degli avvenimenti che hanno gettato basi) è da sempre scritta da grandi Uomini che ne hanno fatto parte e allora la scelta è semplice, per ragioni quasi imbarazzanti quanto ovvie, ma impegnativa perchè già cosciente che quella categoria di uomini ciechi sarà esclusa da tutto.

    In poche righe ho sintetizzato una vita e quello che sarà il futuro, un futuro dettato e scritto da persone che hanno un passato di cui essere orgogliosi e fieri!

    Noi, io, non abbiamo niente da nascondere (o di nascosto), tutto è scritto ed il tempo parla per tutto quello che abbiamo fatto e dato in ambiente marziale....visto da fuori può sembrare una sorta di martirio, di cilicio ma del resto se una persona ha un sano progetto, una giusta Via, è onesto con se stesso ed ha messo davanti a tutti regole e valori imprescindibili tutto è chiaro, anche per chi si comporta come lui e non siamo in pochi....ora!

    Dite la verità, quante ne avete viste ma soprattutto sentite negli anni?

    Non devo convincere nessuno su cosa è meglio per ognuno nella propria vita ed interessi ma una cosa è certa, io so cosa voglio.

    E questa ferma volontà mi porta costantemente a pormi delle domande, domande che interrogativamente oggi condivido.

    Vi sembra possibile che una persona con sani principi possa collaborare con un’altra che per anni ha utilizzato il suo marchio (FIMT....) illegalmente?

    Voi vi fidereste di chi, oltre a far valere un principio di disonestà, non rispetta un accordo pretendendo per i tanti malcapitati una doppia affiliazione (uno dei tanti palesi modi di legare a sé atleti in nome del business) e voltandoti le spalle per opportunismo? Ovviamente no, direte….già ma alloro chi, fino ad oggi gli ha permesso questo? Io no!

    Voi vi fidereste di persone che comprano i gradi e ben sapendo di perpetuare nell'inganno si fanno passare per “guru”? Oppure pagano per vincere match? E di chi non essendo mai salito su un ring si inventa un cv sportivo da fighter ben sapendo che noi vecchi sappiamo tutto di tutti, o sottovalutando la nostra memoria?

    Voi vi fidereste di persone che parlano dei morti a proprio vantaggio?

    Solo chi ha vissuto la Doria sa che il Grande Ottavio Tazzi aveva passione ed anche tempo per pochi eppure esiste questa categoria di persone che lo fa passare come il proprio mentore per farsi un po’ di pubblicità e guadagnarsi qualche like in più sui social....(come se la personale credibilità e valore sia misurata in “pollici”).

    Voi vi fidereste di persone che vogliono tutto, potere, immagine, guadagni fatti su noi che veramente abbiamo vissuto una vita dura di privazioni, sacrifici, botte ed altro?

    Prendereste come esempi di vita persone che si definiscono leggende….miti? Ma voi sapete chi può definirsi una leggenda, un mito?

    Portereste rispetto per una persona che insulta una cintura superiore oppure un vero Grand Master....magari Thailandese?

    Capite che la scelta anche se avete un colore politico o ideali sociali diversi, appare semplice?...è lì, dipende da cosa volete nel presente ma soprattutto nel futuro!

    Questo è Karma, un cattivo Karma....

    Badate bene quando si parla di Karma si pensa sempre alle azioni negative/positive che hanno portato l'essere in una condizione che magari per lui è la normalità, parte della sua vita, senza però comprendere che la condizione di essere che non ha la giusta spiritualità per decidere di cambiare il proprio corso della vita, è essa stessa Karma anzi è lo stato puro del Karma, il Karma del non ritorno!

    Si perchè se non si ha coscienza che il proprio comportamento negativo danneggia altri allora nessuno può fare più niente per lui…la cosa peggiore? il cieco seguito che hanno!

    Quindi che fare? Come comportarsi?

    Il nostro essere al di sopra di tutto non potrebbe essere inteso come l'alter ego dei nostri antagonisti?

    Personalmente non ho mai sottratto atleti ad altri, ho sempre rispettato chi meritava rispetto, sono da sempre in prima linea, non ho mai detto ai miei atleti di non andarsene, anzi: “provate e poi ditemi le differenze”, mi piace il confronto, non ho mai abbassato la testa e non sono mai scappato, ho sempre rispettato e fatto rispettare le regole perchè deve essere così e per questo ho sempre pagato…pagato anche recentemente e paradossalmente all’interno di un Ente di promozione sportiva perdendo tutto il lavoro di quattro anni, ma io sono qua a raccontarlo con la tranquillità di chi sa di aver agito onestamente e loro continuano la mercificazione di diplomi equiparando carta straccia.

    Certo è dura perchè l'interesse prevale, perchè in Italia è più facile apparire e mentire ma fidatevi, per chi veramente è abituato a lottare e far valere un principio, un sogno, la verità, tutto appare meno faticoso ed a tutti questi signori posso solo dire una cosa, continuate così, ci state facendo solo un favore!

    Noi dal canto nostro, dopo un inizio dell’anno costellato di iniziative tra manifestazioni, master class, corsi di formazione e viaggi internazionali, siamo al lavoro per ulteriori importanti appuntamenti quali:

    9 maggio – tappa a Bologna del Torneo Nord WTKA, che culminerà i primi di giugno all’interno del Rimini Welness

    19 giugno – Summer Fight Championship organizzato dalla nostra family Born to Fight/WTKA, con 6 cinture nelle discipline Grappling, MMA, K1 e Muay Thai Extreme (a breve tutti i dettagli)

    Esami di passaggio di grado nelle diverse discipline con anche una sessione di esame all’interno della manifestazione del 19 giugno.

    Ultimo appuntamento, non in ordine di importanza, il viaggio training in Thailandia (sessione estiva) che ci vedrà impegnati nei mesi di luglio ed agosto e che, per chiunque fosse interessato, può rivelarsi una piacevole scoperta e un testare con mano quanto frequentemente diciamo….ovvero che la Muay Thai è un mondo ed Arte molto ma molto di più complessa e profonda di come spesso viene “venduta”.

    Questo non deve spaventare anzi, al contrario, fateci tutte le domande del caso, contattateci e partite con noi!

     

    Pubblicato in In Evidenza

     

    I social networks a volte sono fonte di ispirazione, molte altre volte fonte di polemiche e discussioni dove un bel combattimento stile "vecchia maniera" è sostituito da chiacchere vuote, a tratti isteriche, di individui che soppesano il loro lavoro con quello di altri preferendo ad un sano confronto l’attacco volto a screditare oppure fare passare un loro concetto facendo a gara a chi ha il dito più resistente sulla tastiera del proprio smartphone invece di comportarsi da uomini....

    Dopo un mio post di qualche giorno fa (che riprendo di seguito), c'è stato un bel momento di riflessione ed anche di domande e risposte....ovvio sempre all'interno del social ma, va bene così, se può servire a fare chiarezza, colmare un "vuoto" istituzionale ed anche tecnico oltre che di sana informazione.

    Tutto è partito da una lunga telefonata che mi sono concesso con chi veramente rappresenta la Prima generazione di Thai Boxers in Italia (prima generazione fino al 1985...io rappresento la seconda dal 1985...), Italia terza nazione occidentale per la pratica e la diffusione!

    Prima parte della chiamata dedicata alle polemiche, seconda parte dedicata al lavoro e terza ai ricordi che mai come in questo caso riaffiorano come macigni, come le domande....Chi eravamo, quello che è stato fatto nel tempo, le origini, il lavoro svolto su tutto il territorio Nazionale ed all'estero.....il periodo attuale, la FIMT!

    La storia come materia mi è sempre piaciuta, il ricordo!

    Nel nostro ambiente purtroppo non tutti la pensano come me perchè è più facile "dimenticare"...fare finta di niente...perchè in tanti, troppi, pensano che la gente si adatti ad un nuovo oppure rivisitato passato scritto con inchiostro simpatico da ambigui signori...insomma ci provano!

    Ci provano facendo una storpiatura di quello che è stato, cercando di “imbucarsi” per essere protagonisti (senza storia) del passato e di conseguenza nel presente....ma a che prezzo? Mentendo!

    Ma siamo certi che possano farcela? perchè le menzogne alla lunga vengono riportate a galle dal tempo, dalle date, dai fatti reali accaduti e susseguiti, e tornano al mittente come boomerang perchè noi, me compreso, siamo e saremo sempre testimoni del passato e della verità...

    E così tra una chiacchera e l’altra, alcuni protagonisti  sono tornati alla memoria.

    Eventi che nel passato ci hanno reso quello che siamo, una storia fatta di gloria e sperimentazioni, di uomini che hanno provato e riprovato creando le basi solide che ora tutti vi ritrovate, senza sapere il sacrificio ed il duro lavoro che ha reso tutto ciò possibile.

    Ad esempio il primo match di Muay Thai in Piemonte: palazzetto dello sport di Torino, lontano 1988.

    Con un giovanissimo e fortissimo Gilberto Bottani, compagno di squadra, istruttore ed arbitro come me (già, a quei tempi si partiva per un match, si scendeva dal ring e si indossavano i panni di arbitro) e dove nonostante la sconfitta, tutto il pubblico si riversò al nostro lato impressionato da questo, per loro, “sconosciuto” (era un torneo di Sandà ed il suo sfidante era un certo Omar detentore del titolo europeo e figlio del presidente di giuria...ovvia la vittoria del tal Omar...) acclamandoci ed applaudendoci mentre lo sfidante veniva portato via in barella!

    Che stile fate? “Facciamo Muay Thai” rispondevamo. E la gente, attonita rispondeva: "Mai vista una cosa del genere". Ed allora da li a pochi mesi in collaborazione con la SAP di Sgarro un primissimo galà di Muay Thai con stage a seguire….Chi c'era? Tutti!

    Io, il mitico Rinaldo Rinaldi, Petrò, Bottani, Lai che coraggiosamente fece un match contro il Team Thailandese rappresentato dal fu Pimu....Pimu di cui tutti ora si fanno discepoli...be noi siamo stati i primi a portalo qua in italia, un grande sforzo per quei tempi, accompagnato dal maestro Quider.

    Nonostante allenavo al Thai Gym Milano da dove è partito tutto il mio mondo, mi dividevo ancora fra le lotte SinoVietnamite e la nascita della Tiger Boxing Camp che iniziava a muovere i primi passi agonistici della Muay Thai.

    A questo stage parteciparono anche i fortissimi Valente Tiziano e Mauro Steffè, miei allievi e fondatori poi della FIMT...perchè TUTTI sapete vero chi ha fondato la FIMT ?!

    Ed ecco un altro dei “primi”: Steffè. All’epoca, pionieri entrambi di quest'arte nobile, reale, con Steffè portammo la Muay Thai in Friuli sua regione di origine e di li a poco organizzammo un mitico ed unico stage (era il lontano 1992) a Grado che affermò e confermò chi veramente era un Thai Boxers ai tempi....chi c'era e chi non c'era.

    Questo lo dice la storia e noi....Un grande Steffè, e fratello, che si è speso nella formazione ritirandosi in un secondo tempo perchè disgustato dall'ambiente poco nobile che stava andando a crearsi.....

    Ora, con il senno di poi come dargli torto!

    Un altro grande atleta Panattoni Marco con il quale abbiamo portato la Muay Thai a Brescia, sua città natale, dove ha fatto grandissime cose e dove anche qua purtroppo la sua eredità è rimasta senza successori degni di nota.

    Quello riportato qua è un 10% di quanto vissuto, piccoli ma importantissimi tasselli di un grande puzzle che dovrebbero far capire chi eravamo e cosa abbiamo fatto! 

    Storia scritta con dolore, sangue, sudore, onore, rispetto, regole, parola data....zero foto, zero social, zero proclami o slogan e tanti fatti!

    Fatti come la FIMT Federazione Italiana Muay Thai.....fondata da questi pionieri con coraggio e contro tutti!

    No, non sono i nomi che credete voi perchè le informazioni che vi hanno fornito sono false...FIMT fondata da Bramini, Petrò, Valente, Scordi nel lontano 1991 e da allora sempre attiva, sempre presente.

    Uno statuto depositato in tribunale (sempre in quel periodo), un marchio registrato….eppure esiste qualcuno che si è appropriato della storia e di ciò...fatevi domande, fateci domande, informatevi perchè se io sapessi un domani che il mio maestro, presidente, ha mentito per essere ciò che non è...se il mio maestro mente ed inganna anche i Grand Master Thai per poter dire “io c'ero, io sono” ma poi non è così perchè la realtà è molto più triste, mi metterei in discussione perchè ingannato, lo metterei in discussione in quanto persona che ha mentito e chi mente perpetuerà nel tempo il suo modo di fare per mantenere le fragili fondamenta della sua personale non-storia sportiva.

    Che insegnamento danno queste persone ai propri atleti, alle persone che credono in loro?

    Noi li lasciamo fare perchè la storia è scritta, il tempo parla e gli onesti giudicano....

    Certo potremmo fare di più ma siamo curiosi di vedere fino a dove certa gente può spingersi incurante del fatto che, poco alla volta, a spot, le vere informazioni di un passato glorioso scritto da pochi eletti, e dove siamo ancora alla ricerca di un degno successore, escono ed usciranno grazie alla nostra buona memoria.

     

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